È un Brad Pitt trasformista, quello immortalato da Steven Klein per Interview Magazine. Non si tira indietro, non ha paura di imbruttirsi, non adotta pose sexy, anche se riesce a trasmettere il suo sex appeal senza nemmeno provarci. 48 anni e non sentirli, o almeno sentirli il giusto per trasformare un'intervista con Guy Ritchie in una chiacchierata tra commilitoni e prendersi la libertà di dire chi voterà alle prossime elezioni statunitensi ("I’m a big supporter of Obama, and I think he’s our best answer for the next four years"), esprimere il proprio desiderio di passare dietro alla camera da presa e dire che ormai i ruoli li sceglie solo se non lo annoiano, ché poi si vede ("It can’t be something repetitive that I’ve done before. I’m bored to death by that, and when I attempt things like that, it never works").
15/10/12
Brad Pitt x Interview Magazine
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Londra, Regno Unito
13/10/12
Yes I can (o forse no)
Io a correre proprio non ce la faccio. E non sono nemmeno una di quelle che si rifiuta per principio, badate bene. Ci ho provato, ho sudato sotto il sole di mezzogiorno e ho tirato su col naso sotto la pioggia battente, ho la mia felpa perfetta con le tasche, le scarpette giuste che non stringono sul collo del piede, la playlist sul telefono è lì pronta da una vita. Ma ogni volta che mi metto d'impegno e decido di riprendere (o meglio, avviare) la mia carriera da podista, la forza di volontà mi viene a mancare dopo nemmeno qualche giorno. È che puntualmente mi si appannano gli occhiali, mi strozzo con le cuffiette e divento paonazza proprio quando sta passando il divo del parco, il corridore dall'aspetto distinto anche al ventesimo chilometro. Senza contare i dolori del giorno dopo, che andare a fare la pipì in un bagno pubblico diventa l'impresa più ardua che esista.
Però lo so che voi siete brave, siete migliori di me. Sono sicura che in mezzo a voi lettrici si nasconda almeno una fanatica di Zumba, due o tre patite dello spinning e mi aspetto anche qualche discepola dell'ormai démodé aquagym. Vi imploro, ditemi come si fa. Come ci si impone di muoversi? La disciplina in cui sono più ferrata è la maratona di telefilm trash e l'esercizio che più pratico è la strisciata carpiata della carta di credito, ovviamente comodamente seduta sul divano con il mio PC tra le braccia (vale come sollevamento pesi?).
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Londra, Regno Unito
12/10/12
Trame autunnali
Londra. Piove da giorni e non accenna a smettere. Apparentemente anche l'Italia non è da meno, coperta dall'acqua e da nuvole grigie. Non posso certo dire di essere dispiaciuta! Per due (ottimi) motivi. Numero uno, non ne potevo più di vedere le foto in bikini, gli scorci marini e i tramonti in cinquanta sfumature di rosso che da mesi ormai infestavano tutti i social network. Numero due, perché adesso ho una scusa vera per iniziare a comprare i miei adorati maglioni invernali. Due di questa lista sono già nel mio armadio, conto di rimediare prestissimo per quelli restanti!
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Londra, Regno Unito
05/10/12
Va. E viene.
Ti siedi, apri il computer, le dita cominciano la loro danza frenetica sui tasti e ti ritrovi a comporre le prime parole di un nuovo post. Ecco come ricominci a scrivere dopo tanto tempo. Me lo sono chiesta appena prima di iniziare, "Come faccio a riprendere dopo una pausa così lunga? Magari cancello tutto il passato, magari do una spiegazione. Forse ci vuole una frase ad effetto".
Niente di tutto questo. Per me, il trucco è semplicemente scrivere, allineare le parole e con quelle anche i pensieri.
Scrivere dovrebbe essere facile per me, giusto? Lo faccio per mestiere, lo faccio da una vita, ammaestrare dialoghi e ragionamenti dovrebbe rientrare nell'abc di un copywriter. E invece mi trovo con il blocco da foglio bianco, da trattino intermittente che ti guarda dallo schermo.
Aspetta, quante parole ho scritto fin'ora? Allora è vero, basta riprendere. È come andare in bicicletta, fare a maglia, nuotare, fumare. Basta un attimo, un gesto, un clic e ti sembra di non aver mai dimenticato, smesso, sospeso.
Niente di tutto questo. Per me, il trucco è semplicemente scrivere, allineare le parole e con quelle anche i pensieri.
Scrivere dovrebbe essere facile per me, giusto? Lo faccio per mestiere, lo faccio da una vita, ammaestrare dialoghi e ragionamenti dovrebbe rientrare nell'abc di un copywriter. E invece mi trovo con il blocco da foglio bianco, da trattino intermittente che ti guarda dallo schermo.
Aspetta, quante parole ho scritto fin'ora? Allora è vero, basta riprendere. È come andare in bicicletta, fare a maglia, nuotare, fumare. Basta un attimo, un gesto, un clic e ti sembra di non aver mai dimenticato, smesso, sospeso.
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